“Stiamo pregando intensamente non per condizionare la volontà di Dio ai nostri desideri, ma perché si realizzi la volontà di Dio. Solo realizzando la volontà di Dio, sperimenteremo il bene per tutti”. Lo dice al Sir Madre Diana Papa, Abbadessa della Fraternità delle Sorelle Povere di S. Chiara di Otranto.
foto editoriali SIR
Le suore si impegnano a vivere alla presenza di Dio nel quotidiano. Pregano nei tanti momenti della giornata per il nuovo Papa con la liturgia delle Ore, con la celebrazione Eucaristica, “durante l’ora di adorazione, invocando lo Spirito perché tutto si compia secondo il Suo volere. Ciò richiede l’abbandono al Signore. Quando ci consegniamo a Dio, lasciamo a Lui le redini della nostra vita e, nello stesso tempo, alziamo le braccia come Mosè, per chiedere al Signore il suo intervento i per il bene di tutti”.
Madre Diana ci racconta che questa mattina, parlando con una consorella, ha sottolineato che Papa Francesco è stato “il Papa che ha creato ponti con tutti al di là delle appartenenze culturali e religiose e questo ci interroga come cristiani. É come se avesse buttato a terra un muro. Sono tante le persone che attendono il nuovo Papa anche se non credenti”. Il Papa – spiega madre Diana – “è, e resta, comunque un punto di riferimento per molti in questo momento storico in cui tutto sembra vacillare. E il Papa rappresenta proprio la stabilità che cercano tante persone al di là della loro religione o cultura a cui appartengono”. Da suora contemplativa Madre Diana è “aperta alla sorpresa di Dio” sul successore di Pietro: la dimensione contemplativa è “quella che mi appartiene e penso e mi auguro non tanto che ci sia continuità ma che si compia la volontà di Dio, realizzando il Suo Regno sulla terra attraverso relazioni di pace. C’è bisogno in questo tempo di persone che facciano vedere Dio sulla terra diffondendo il Suo amore . Questo è il mio desiderio. Ogni Papa ha un suo stile, ma tutti ci rimandano all’amore di Dio”.
Secondo Madre Diana il tema della pace, dell’amore fraterno, della cura del creato “segnerà il nuovo pontificato, perché siamo tutti responsabili della custodia del creato e, quindi, il tema della pace starà a cuore anche al nuovo Papa. Stiamo vivendo un momento storico che interpella noi cristiani. Bisogna ritornare al rispetto reciproco, ricordando che tra l’uno e l’altra c’è la presenza di Dio, sconfiggere la violenza attraverso il dialogo, per giungere ad un punto di incontro. C’è bisogno proprio della testimonianza cristiana e credo che Papa Francesco l’ha dimostrato. Il suo successore sottolineerà la cura della pace e del creato, ma soprattutto continuerà come Francesco a rimandarci con la sua testimonianza all’amore Signore e all’amore fraterno”.
La preghiera per l’elezione del nuovo Pontefice è continua e costante in tanti monasteri religiosi e di vita contemplativa in tutt’Italia. Si prega in tanti modi e in alcuni conventi anche la notte con turni di preghiera 24 ore su 24.