“La mappa dei destinatari della nostra azione pastorale si è consolidata: i malati e i sofferenti, i curanti professionisti e i curanti per amore, gli agenti pastorali nel mondo della salute. Ognuno di loro interpella quotidianamente il nostro agire, richiede progettazione pastorale con linguaggi adeguati, energie da veicolare affinché sperimentino la vicinanza di una Chiesa che, su esplicito invito del Vangelo di Gesù, si fa prossima a ciascuno nel suo cammino di vita”. Così don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Cei, presenta il Bilancio di missione pastorale 2022 -2024 (periodo di riferimento 1° settembre 2022-31 agosto 2024), seconda edizione – dopo quella pubblicata nel 2022 – che sperimenta l’applicazione dello strumento di accountability nell’ambito dell’attività pastorale dell’Ufficio.
Foto Calvarese/SIR
Essere prossimi. Proprio per farsi realmente “prossimi”, prosegue don Angelelli, è sempre più necessario “verificare l’azione pastorale che si attua, per essere certi che sia costantemente ispirata al Vangelo, aderente ai bisogni e alle necessità del Popolo di Dio, aperta alle sfide che la profezia ci impone”.
Sei aree operative. Mission dell’Ufficio è facilitare e monitorare a livello nazionale le realtà di cura della persona fragile o malata, mantenendo un approccio pastorale e favorendo le iniziative culturali e formative idonee a raggiungere questo scopo; il tutto operando in un contesto valoriale cristiano che ne ispira ogni azione e offrendo supporto e formazione alle diocesi e ai relativi uffici di pastorale della salute. Sei le aree operative: istituzionale, formazione, sinergie, eventi, innovazione e sviluppo, comunicazione. Diversi i partner e gli interlocutori: Cei e Segreteria generale, diocesi, ministero della Salute, Federazioni e Consigli nazionali dei professionisti della salute, università, strutture sanitarie e sociosanitarie di ispirazione cristiana, associazioni professionali sanitarie e sociosanitarie, fondazioni, testate giornalistiche, emittenti e agenzie.
Diocesi. Nell’arco di tempo considerato, l’Ufficio diretto da don Angelelli ha svolto una grande varietà di azioni e interventi. In estrema sintesi, nelle diocesi ha contribuito al miglioramento gestionale delle strutture sanitarie e sociosanitarie, ha portato ad un aumento di competenze in termini pastorali per la cura della persona fragile e in materia di gestione di temi normativi o scientifici, e ha favorito la formazione di figure pastorali in contesti di fragilità ed anche in dialogo con altre confessioni religiose. L’Ufficio ha inoltre offerto opportunità di aggiornamento e formazione continua ai direttori diocesani – attualmente 213 –, ai cappellani ospedalieri e agli operatori pastorali, e ha promosso occasioni di incontro e di scambio di esperienze e buone pratiche nelle strutture sanitarie e sociosanitarie di ispirazione cristiana.
In dialogo con professionisti e istituzioni. Intenso anche l’impegno di riflessione e umanizzazione delle cure sviluppato con le Federazioni degli Ordini e dei Consigli nazionali dei professionisti della salute, in particolare per quanto riguarda gli aspetti deontologici e la “cura del curante”, la cura e il sostegno alle persone malate e alle loro famiglie. Non è mancato un costante e proficuo dialogo tra l’Ufficio Cei, rappresentato da don Angelelli, ed i soggetti pubblici che hanno la responsabilità di coordinare le politiche sanitarie del nostro Paese: 40 incontri. Attività fondamentale, si legge nel Bilancio, per
“inserire l’impegno pastorale nelle strutture sanitarie in un’ottica di contribuzione effettiva al benessere degli utenti e al miglioramento dei servizi”.
Gli eventi. Nella pubblicazione anche il richiamo ai convegni nazionali di pastorale della salute promossi ogni anno nel mese di maggio, e ai cinque convegni annuali “Chiesa italiana e salute mentale”. Ma l’Ufficio ha partecipato inoltre ai tre percorsi di studio “Custodire le nostre terre” su salute umana, tutela del lavoro e custodia dell’ambiente, in sinergia con le Commissioni episcopali e gli Uffici nazionali competenti.
Tavoli e Gruppi di studio. Presso l’Ufficio guidato da don Angelelli sono inoltre attivi dei Tavoli di approfondimento: sulla salute mentale, sull’autismo, degli hospice cattolici e di ispirazione cristiana, del diaconato permanente in pastorale della salute. Ad essi si aggiungono Gruppi di studio in bioetica, su identità e ruolo delle strutture sanitarie cattoliche, su spiritualità e liturgia in pastorale della salute, teologico-pastorale, oltre ad un Collegio degli assistenti ecclesiastici. Diversi i progetti sperimentali in corso; tra questi il Samaritanus care (per agevolare l’inserimento di infermieri provenienti da scuole di formazione estere) e il progetto Camici gialli per formare volontari nel supporto psicologico cristianamente ispirato, da inserire nelle cappellanie ospedaliere.
Comunicazione. Partner in questo ambito le emittenti cattoliche, Avvenire, Tv2000, RadioInBlu, Agenzia Sir, Telepace, Corallo, ConCoralloTv.
Tra servizio e Vangelo. “Si rafforza l’intesa e la collaborazione con il mondo dei curanti, con le undici Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini in rappresentanza di 1,5 milioni di professionisti in Italia, nella ricerca comune di orizzonti etici per sostenere i valori della cura della vita umana, dell’accesso universalistico al Servizio sanitario nazionale e nuovi modelli di sostenibilità perché le risorse disponibili siano allocate con criteri di equità”, afferma ancora don Angelelli. Il ruolo dell’Ufficio nazionale, conclude, rimane “quello di
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